eBook e IVA: quale scenario ci attende?
0Notizie fresche per la querelle europea sulla VAT (Value Added Tax, in altre parole l’imposta sul valore aggiunto) applicata agli ebook.
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli Stati membri dell’UE sono liberi di praticare tariffe diverse per l’IVA sugli eBook rispetto a quella applicata ai libri di carta. Questo permette, di fatto, a tutti i paesi membri di cambiare il regime IVA sui diversi formati di libri senza per questo infrangere la ‘neutralità fiscale’, concetto che guida le legislazioni nazionali degli stati membri per evitare che il mercato comune sia falsato da diverse aliquote fiscali applicate alle medesime merci.
La citata querelle ha riguardato proprio l’applicazione di un regime diverso a differenti supporti di lettura, partendo dall’assunto che, trattandosi del medesimo prodotto in diverso formato, fosse inaccettabile la decisione di alcuni membri dell’Unione di applicare una VAT specifica al solo libro elettronico. Di conseguenza, nel corso degli ultimi tre anni, il tema è stato più volte fonte di contrasti e disaccordo tra gli Stati membri e la Commissione europea. Il Lussemburgo aveva aperto la strada con la decisione di ridurre l’impostazione sugli eBook dal 15%, aliquota IVA standard, al 3%, seguito a ruota dalla Francia che, nel 2012, aveva disposto un abbassamento dell’imposta dal 19,5% standard al 5,5%.
Oltre che per i lettori, un’imposizione così bassa è stata molto vantaggiosa per Amazon, Apple, Google e Kobo come testa di ponte per l’ingresso in Europa. I tre colossi del settore e-reading hanno potuto vendere libri a un’aliquota IVA ridotta nella maggior parte dei paesi europei, avendo sede proprio in Lussemburgo.
Se, tuttavia, i lettori europei per i quali la VAT sul cartaceo è sensibilmente maggiore, festeggiano, qui da noi la notizia non ha i medesimi connotati di positività. Almeno per quanto riguarda il regime corrente.
In Italia, infatti, si assiste al paradosso di un’IVA più alta proprio sul supporto elettronico, il 22% standard, rispetto al supporto cartaceo, dove l’imposta è comunemente definita al 4%.
Un vero paradosso, considerato che, come evidenziato da molti osservatori, la sentenza risulta in alcuni punti di difficile interpretazione e sembra rimandare alla valutazione del singolo caso da parte del legislatore nazionale. La palla passa, ora, al Ministro Franceschini e alla sua dichiarata intenzione di adoperarsi affinché i regimi siano quantomeno equiparati.
E’ questo un punto importante sul tavolo dell’incontro che vedrà protagonisti ventisette ministri della cultura che il Ministro Franceschini ha invitato a Venaria per il prossimo 24 settembre.
Scopo principale del meeting è di pianificare azioni comuni sul piano culturale, ma all’ordine del giorno sarà di certo anche il “problema” delle diverse aliquote dell’Iva sui libri.
Già in passato Franceschini si era schierato a favore dell’abbassamento dell’Iva sugli e-book, e la speranza è che riesca a portare avanti questa tesi e convincendo anche gli altri ministri ad abbracciarla.
Autore: Fiorenzo Pilla
Classe 1972, Fiorenzo Pilla ha da tempo integrato la propria professione di analista nel campo dei pagamenti elettronici con una solida esperienza delle dinamiche dell'universo digitale, rivolgendo particolare attenzione alla rivoluzione dal libro cartaceo all'ebook. Fondatore dei contenitori web "Pagine Digitali" e "Nuove conversazioni", oltre a collaborare con "Pianeta ebook" è attualmente co-owner di "Kindle Italia"