Tablet, eBook e scuola: la parola agli studenti!
3Zaino digitale: un sogno per quasi tutti gli studenti, un fenomeno che comincia a diventare consuetudine per molti di essi. Almeno negli Stati Uniti.
In particolare all’università: dove, vuoi per la mole e il numero dei tomi da studiare, vuoi per la multimedialità offerta, sono i tablet a fare la parte del leone. Le tavolette digitali si sono triplicate nell’ultimo anno, stando a un sondaggio condotto per la Fondazione Pearson da Harris Interactive.
I risultati rispecchiano il successo globale del fenomeno eReading:
- 1 studente su 4 possiede un tablet (era solo il 7% l’anno scorso)
- il 63% del campione ritiene che rimpiazzeranno i libri di testo di qui a 5 anni
- più di 1 su 3 intende acquistarne uno nei prossimi 6 mesi
- 6 su 10 preferiscono studiare su eBook piuttosto che sul cartaceo
E’ insomma un’ulteriore conferma dei precedenti sondaggi similari, dai quali tra l’altro emerge sempre di più il ruolo del tablet come principale dispositivo per l’apprendimento. E il motivo non è difficile da capire: al netto del comfort di lettura di un eReader, gli studenti necessitano di un supporto multifunzione, con schermo grande e soprattutto…a colori.
Elementi che a oggi un lettore di eBook (esclusi l’Ectaco Jetbook Color e il Kyobo reader) non sono in grado di offrire, non a prezzi accessibili.
L’Italia sembra invece non aver ancora “fatto la bocca” allo studio digitale. Skuola.net qualche mese fa registrava infatti che solo 1 studente su 5 gradisse lo studio su eBook, e oltre il 50% di loro non riusciva a reperire l’equivalente digitale del proprio libro di testo cartaceo.
Problemi che, stando a quanto dichiarato dal Ministro dell’Istruzione Profumo, dovrebbero essere in via di risoluzione. Ciò che preoccupa, semmai, sono i tempi della transizione, e soprattutto la strategia delineata per raggiungere il risultato (ammesso che ce ne sia una…).
Ritenete gli eBook un buon strumento di studio? E i tablet, rappresentano il supporto ideale o una inutile distrazione?
In Italia, come al solito, siamo drammaticamente in ritardo. Personalmente, ho scaricato la versione digitale di una parte dei libri di testo di mio figlio per le elementari. Peccato che la parte relativa alla lingua non sia disponibile. Bisogna insistere con il corpo docente affinché, tra i criteri di scelta dei testi, ci sia la possibilità di scaricare le versioni digitali. Oggi lo zaino di mio figlio pesava oltre i 15 kg….
L’eerader non è ancora pronto per la multimedialità e quindi per il settore scolastico, ma per contro leggere su uno schermo LCD per ore e ore al giorno è come stare davanti a un computer.
Strategia? Mi pare evidente che è proprio quella che manca, in Italia, nonostante esistano istituti di ricerca per l’innovazione nella didattica. Credo il problema sia che non si pensi alle strategie prima di agire. Dire “la scuola deve essere digitale” non basta perchè ciò sia realizzabile. Prima di tutto bisogna capire in quali situazioni il digitale rappresenti un valido compromesso tra vantaggi e svantaggi. Poi bisogna formare gli insegnanti, che si sono formati su un sistema diverso e hanno bisogno di supporto (molto). Infine bisogna rendere il mezzo accessibile e reperibile, funzionale e funzionante. Quindi sì al digitale, ma con un piano che già da queste poche righe si intuisce pluriennale.