Come diventare ricchi col self-publishing di eBook: il caso John Locke
3La notizia ha fatto presto il giro del mondo, colpendo forte le fantasie di frustrati scrittori mai pubblicati, giornalisti a caccia di sensazionalismo, curiosi del fenomeno del momento – conosciuto anche con il nome di eBook. John Locke, assicuratore sessantenne che da anni auto-pubblica e auto-promuove i propri romanzi, ha superato quota 1 milione di eBook venduti su Amazon.
Solo 5 prima di lui c’erano riusciti (quasi un anno fa vi segnalavamo proprio il traguardo raggiunto da Stieg Larsson e James Patterson). Ma nel suo caso, tutto è diverso. Proprio perchè John Locke si è avvalso dell’arma self publishing, e l’ha fatto con la strategia di marketing più aggressiva possibile: prezzo stracciato (99 cents) e un po’ di pubblicità gratuita su social network e affini.
La domanda è spontanea e lecita: come si fa a diventare ricchi “regalando” un eBook a 99 centesimi, anche ipotizzando volumi di vendita così elevati? Certamente non vendendo soli eBook. John Locke ha ricavato da quell’ambito circa 350.000 dollari, al cambio attuale meno di 250.000 euro. Sembra pochino, ma ciò che Locke ha venduto va oltre la scrittura, è ciò che nel marketing viene definito “self branding“, l’arte del vendere se stessi.
La Repubblica afferma, ad esempio, che Locke potrebbe presto vendere i diritti dei propri romanzi per la realizzazione di un film; a questo aggiungiamo le miriadi di interviste che l’autore rilascerà circa il proprio grande successo, e gli inevitabili conseguenti inviti a conferenze, seminari e quant’altro sul fenomeno del self publishing. Non dimentichiamo inoltre che il successo editoriale potrebbe (e siamo certi che lo farà presto) passare anche dall’altro lato della barricata, ovvero quello cartaceo.
Insomma, John Locke è diventato da un lato l’ennesimo esempio delle potenzialità dell’economia del (quasi) gratis, che Chris Anderson ha a suo tempo ben espresso nel libro “Free” (se volete dargli un’occhiata, potete scaricarlo gratuitamente). Dall’altro, si è ulteriormente messo in luce il momento magico del self publishing, vera miniera d’oro per chi sa utilizzarlo a proprio vantaggio (purtroppo non sempre in modo lecito).
Se siete interessati, e se volete capirne qualcosa di più, vi segnaliamo un interessante webinar condotto da O’Reilly media, su ciò che l’editoria tradizionale potrebbe imparare dal self publishing. Dedicato agli addetti ai lavori, ma non solo.
Si…peccato che per gli italiani, pubblicare romanzi e racconti su Amazon non convenga molto.
La percentuale riconosciuta al di fuori degli Usa è del 35% cui va tolto un 30% di tasse locali.
Ci sono però delle piattaforme italiane (Narcissus) che pagano il 60%. Non hanno l’audience di Amazon, ma è un buon inizio. Speriamo poi che prima o dopo Kindle sbarchi in Italia…. un saluto!
E comunque non dimentichiamo che in Italia l’iva sugli ebook sta al 21%, contro quella di altri paesi che va da 3,5 a 5%